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mercoledì 5 marzo 2014

SHOA

Aria di piombo, il treno che man mano percorre la passerella della morte. Il cancello a dare il benvenuto; il bianco e nero che colora ogni superficie. Nazisti pronti a selezionare. Sogni e speranze gettati, accumulati fuori le porte. Silenzio. Silenzio totale spezzato dalle urla. Perfino la natura tacque, consapevole dell'avvenire. File e file infinite di persone considerate bestie, umiliate, disprezzate, maltrattate. Fronte bassa, si dirigono verso i capannoni, i più fortunati. Mentre, bambini, donne, anziani e malati vengono subito eliminati nel peggiore dei modi. "Non sono utili, non servono" è il pensiero del nazista. Completamenti privati di identità, costretti a lavori forzati uomini e donne. Costretto ad odiarsi tra di loro per sopravvivere. Numeri sono ora diventati; nessuno, è ciò che i nazisti vogliono che diventino. Eppure, tra i migliaia di ebrei c'è chi ancora tiene i pugni stretti, sperando in un mondo migliore al di fuori.

Tanta sofferenza causata da che cosa? Perché è accaduto tutto questo all'oscuro dagli occhi del mondo? Follia? Ignoranza? Razzismo? Supremazia? Il corso del tempo ci ha sempre insegnato che "l'idea fa la storia, non l'arma". Infatti, la shoa, questa terribile ferita della storia, non può essere causata dalla follia di una persona, ma dell'idea, il modo contagioso di pensare. Una sorta di "lavaggio del cervello" che veniva fatto alla popolazione. Questa la causa. L'idea della "razza pura", dell'inferiorità di un popolo. L'idea di supremazia, la superbia, portò i nazisti a uccidere, massacrare pian piano gli Ebrei, per il semplice fatto di essere "Ebrei". Iniziando dall'eliminazione dei diritti, della libertà, proseguendo con la famosa "Stella di Davide", i primi ghetti ed infine i campi di concentramento o sterminio. È quello che i pochi sopravvissuti ci raccontano. Testimonianze che da quel 27 gennaio 1945, furono mostrate al mondo. Immagini, racconti cruenti, raccapriccianti. Ad oggi, l'olocausto viene ricordato con la giornata della memoria, proprio per evitare che riavvengano genocidi. Questo terribile fatto, ci insegna quanto possa accadere fa una semplice idea, quanto l'essere umano possa accadere rimanere intrappolato negli ideali di superiorità. Per questo, è molto importante ricordare la shoa e mantenere i ricordi. Pur essendo passato poco tempo dall'accaduto, tutt'oggi ancora si hanno delle idee razziste nei confronti dei stranieri.

martedì 18 dicembre 2012

UN PO' DI STORIA...CON IL DIARIO DI FEDERICO II

Io imperatore di Germania e del regno di Sicilia, un uomo con la U magliuscola, come osano quei comuni lombardi darmi contro?!Non le bastano i magistrati, la riscossione delle tasse e i tribunali, no chiedono altro! E il papa??Non fa atro che infastidirmi! Con questo teocraticismo, ma come osa! Un Uomo colto, potente e bello come me non merita di certo questo!
Specchio delle mie brame chi è il più potente del reame?Altro che papa! Guardami specchio non vedi anche tu la mia potenza?
Sono alto, imponente e con un fascino non da poco, quando passo per strada tutti si inginocchiano ai miei piedi. Ogni donna verrebbe sposarmi, ma non è facile avermi!
I miei abiti sono pregiati e ben indossati.Tutti mi danno contro, ma guai se li incontro!
Ma non mi fermerò finché il controllo sul papà non avrò.
Innocenzo III non puoi star tranquillo, finché in giro sarò un attacco ti farò.
Mi ricordo quando ero piccolo...Innocenzo III mi riempiva la testa di bugie: il papa è potente, il papa va rispettato... papa ovunque, un vero e proprio lavaggio del cervello...ma io capii subito che quello potente ero io e che nessuno poteva controllarmi, infatti appena maggiorenne divenni imperatore e addio Innocenzo III da quel momento non mi interessò più niente del papa...poi iniziò a inventarsi queste storie delle crociate, ci mancavano solo queste a darmi fastidio, <bisogna fare le crociate in terra santa per purificarsi, perché la fine è vicina> ma che fine e fine, ma chi vuole prendere in giro, forse per lui la fine è vicina! Ma anche questo ho dovuto fare altrimenti mi poteva scomunicare!
Ma ora tutto questo è passato e adesso mi ribellerò così un po' di rispetto avrò!