mercoledì 19 dicembre 2012

DIARIO DI GUERRA

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12 settembre 1991
quì le cose non vanno per niente bene,la guerra, questo terribile incubo ci sta distruggendo poco a poco. Mi guardo intorno e mi accorgo che tutto è ormai cambiato. Cammino per strada ormai popolata da macerie; mi faccio forza e cerco di immaginare i bambini che un tempo correvano felici e spensierati, scuoto la testa, riapro gli occhi e mi accorgo che quello che ho immaginato è solo un'illusione e la cosa più brutta di tutto ciò è che probabilmente non potranno mai tornare! Per quanto mi riguarda è già una fortuna che ho la mia casa e la mia famiglia, che da un momento all'altro potrebbero non esserci più e quello è un pensiero che mi tormenta!

14 settembre 1991
Caro diario,
la mia famiglia è disperata, davanti a me cercano di ripetermi che tutto questo finirà presto, ma io mi rendo conto che cercano solo di rassicurarmi anche se non credono per niente che tutto questo si risolverà. Mia madre cerca di non farci pesare questa situazione, non ci fa mancare niente, anche se siamo ridotti pane e acqua. Proprio ieri sera ho sentito i miei che discutevano tra di loro: la mamma non faceva altro che piangere e il papà la rassicurava anche se era molto preoccupato.

17 settembre 1991
Caro diario,
la scuola, l' unico svago che ci era rimasto, ci hanno tolto anche quello, può sembrare strano ma mi mancano le lunghe spiegazioni, i tanti compiti, le lunghe chiacchierate in classe durante l'ora di arte. Mi mancano le passeggiate che facevo dopo la scuola: ora se esco a lungo c'è la possibilità che non ritorni. L'ultimo bombardamento ha portato via la mia amica Anne e la sua famiglia : sono molto triste per questo, quando lo saputo sono scoppiata a pingere; mi ci dovrò abituare.
Per la strada è un pianto ci sono cadaveri che contornano le vie, è una cosa orribile, mi chiedo come si possa essere così crudeli da uccidere la povera gente che non centra niente e a provocare un dolore tale alle famiglie. Le nostre vite sono distrutte è come se ci avessero ucciso il passato e il presente garantendoci un futuro che non potrà mai essere felice solo ai ricordi.

19 settembre 1991
Caro diario,
siamo ridotti sempre più male: altre persone morte, altre vite distrutte!
Non augurerei a nessuno il dolore che tutti noi proviamo. Ormai c'è rimasta solo una cosa da fare, sperare che questo sia solo uno brutto incubo e che al risveglio sia tutto uguale a prima, ma ovviamente non è così ,perciò mi resta da sperare che almeno finisca questo incubo; che i bambino torneranno a giocare per strada; che ai cigli delle vie ci siano dei fiori al posto dei cadaveri; al ritorno delle chiacchierate con le amiche e alle lunghe e noiose lezioni che almeno non fanno soffrire o morire qualcuno!

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